Moduli didattici
Workshop
Gli allievi passeranno una giornata di lavoro a fianco di un tecnico cinematografico affermato, facendogli da assistente.
Risolvendo insieme a lui un problema, sia esso l’illuminazione di uno spazio per una scena, il montaggio di un girato preesistente, una ripresa particolarmente difficile, gli allievi impareranno attraverso l’esempio di un maestro colto nell’esercizio del suo talento e delle sue competenze.
Vogliamo così ovviare ad un rischio insito nell’insegnamento di un mestiere ad opera degli addetti ai lavori. Sapere il mestiere non significa saperlo insegnare e saperne condividere i segreti. Non necessariamente infatti un grande direttore della fotografia sarà un grande insegnante delle sue competenze.
Proprio per questo i seminari con queste figure professionali non avverrano nella forma di lezioni frontali ma saranno workshop pratici nei quali gli allievi apprenderanno facendo da assistenti ai nostri prestigiosi ospiti.
Il tecnico insegnerà nel modo che gli è naturalmente più congeniale ovvero con l’esempio offerto dal suo metodo di lavoro.
Seminari
I seminari saranno costituiti da un confronto con tecnici, registi e produttori ai quali gli allievi sottoporranno i loro lavori in corso d’opera ricevendone feedback, consigli, critiche.
Gli interventi di docenti esterni non diventeranno così estemporanee irruzioni nella scuola pensate come irrelate e autonome dal percorso didattico principale. Sia gli allievi che gli ospiti docenti saranno preparati all’incontro in modo tale da dialogare sul terreno dei lavori che gli allievi stanno preparando.
Un produttore, ad esempio, incontrerà gli allievi quando già l’insegnante di produzione li avrà aiutati a rendere sostenibile ed efficace il loro piano di lavoro.
Ne conseguirà ridondanza tra un intervento e l’altro?
Non lo crediamo, visto che il produttore esterno alla scuola invece di valutare il modo migliore per consentire agli allievi di realizzare il loro progetto cercherà di spiegare loro quali sono i punti di forza che vorrebbe vedere valorizzati e i punti deboli del progetto che rischierebbero di allontanarlo dall’idea di produrre una simile proposta.
Insomma si cercherà di offrire agli allievi sia i vantaggi che muovere i primi passi in un contesto protetto comporta sia l’opportunità di iniziare a scontrarsi con le durezze e le esigenze del mondo del lavoro.
Rassegna “Giovani maestri”
La scuola intende organizzare una serie di proiezioni seguite dall’incontro con gli autori.
Gli autori della rassegna saranno giovani registi italiani e internazionali le cui prime opere mostrino una ricerca stmolante sulle forme di rappresentazione proprie del cinema.
Piuttosto che organizzare lezioni frontali presiedute da mostri sacri del cinema, così lontani dagli incerti tempi dei loro esordi da averne un ricordo sbiadito e poco idoneo al confronto con la stagione vissuta dai nostri allievi, preferiamo invitare alla nostra scuola i più promettenti giovani autori del panorama nazionale ed internazionale. Siamo sicuri che sia più utile confrontarsi e dialogare con chi poco tempo fa era sconosciuto e ancora incerto sulle sue possibilità di fare del cinema il proprio mestiere. Vedremo insieme i lavori dei giovani autori e rifletteremo con loro su ostacoli e soluzioni che hanno portato a quegli esiti luminosi.
Cinema comparato:
la storia del cinema attraverso esperienze di regia
Questa offerta didattica consiste in un laboratorio durante il quale si analizzano per accostamenti e comparazione i diversi modi nei quali registi e movimenti cinematografici (le avanguardie, la nouvelle vague, il neorealismo, ecc.) hanno affrontato e risolto problemi di messa in scena. In che modo gli inseguimenti, le sparatorie, le scene d’amore, venivano filmate dai diversi autori?
Il nostro docente farà seguire a queste visioni analitiche una sperimentazione laboratoriale sul set di simili problematiche: per esempio si girerà un inseguimento cercando prima di mimare il metodo già visionato di un regista e poi proponendo invece un’alternativa personale.
Quando si parla di storia del cinema si pensa subito ad un approccio polveroso e accademico dove il confine tra storia dei metodi produttivi, delle tecniche e tecnologie cinematografiche, degli stili e dei movimenti creativi si confondono e perdono di coerenza, piegate alle esigenze di una ferrea ma astratta periodizzazione.
La Scuola di Cinematografia decide scientemente di assumere una prospettiva innovativa e sperimentale. Focalizzeremo la nostra attenzione sulla storia delle forme di rappresentazione e sui metodi di messa in scena dei registi.
Questo ci permetterà di proporre una storia del cinema esperienziale, non basata su lezioni frontali e letteratura critica bensì sulla visione comparata di diversi approcci alla messa in scena di situazioni tipo.
Cercheremo così di ovviare ad uno dei rischi che corre una scuola eminentemente pratica quale la nostra, ovvero la sottovalutazione del ruolo che una cultura cinematografica può rivestire nella formazione di un giovane autore completo.